Obiettivo Trofei

I Trofei Alfa Romeo, un pezzo di storia dell’arte italiana.

1977.
Mario Ceroli (1938)


Abruzzese come Gabriele d’Annunzio. Ceramista, scultore, scenografo. Fu discepolo di Pericle Fazzini ed Ettore Colla divenendo uno dei più famosi artisti della pop art. La sua materia preferita è il legno, una materia viva e naturale che intaglia e trasforma in sagome umane, spesso in sequenza e continuità, divenendo le opere più caratteristiche della sua espressività. Ad esse seguiranno figure di piante, di animali ed anche sacre o ispirate alla sacralità ma sempre ritagliate nel legno creando spesso scenografie moderne, insolite, suggestive. Famose tra esse “L’Uomo di Leonardo”, “La Cassa Sistina” e “L’Ultima Cena”. Precursore della cosiddetta arte povera, utilizza scarti di legnami o tronchi bruciati, stracci e carta, come fecero anche Capogrossi e Burri, che trasforma in opere suggestive, spesso reinterpretando a modo suo grandi artisti del passato e del presente, sempre premiate a varie mostre e Biennali di Venezia. Moltissime sue opere sono esposte ovunque e a Roma Ceroli ha di recente costituito un parco museale che raccoglie un panorama assai vasto dei suoi lavori.

Anche nel 1977 molti piloti di vetture Alfa Romeo sono stati premiati con un suo Trofeo ispirato alla pop art. Un prezioso e pesante multiplo in bronzo dalle forme geometriche perfette a formare angoli e quadrati di assoluta solidità e simbologia. Da lui definito “Mappa Cubo”, questo geometrico intrigo di forme esatte vuole inneggiare alla solidità della tradizione storica e sociale dell’Alfa e confermarne pregi e tecnologie. Una sua scultura omologa ma gigantesca, alta oltre 10 metri, enorme, rossa e naturalmente in legno si impone e troneggia in una Roma sporca e sciatta vicino il Palazzetto dello Sport al Flaminio. Tra i piloti: Ballot Lena, Baronio, i due Brambilla, i fratelli Chiapparini, Spartaco Dini, Facetti, Giorgio Francia, Jean Pierre Jarier, Merzario, Ottomano, Rampa, Hans Stuck, Tamburini, John Watson.

Una Macchina Leonardesca in un ideale collegamento con l’uomo vincente.

Mario Ceroli

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